Il DPCM per l'approvazione dei nuovi LEA è pronto, ma già ci sono le prima perplessità.
Il Sindacato CGIL, conti alla mano vede nel trasferimento di molte prestazioni dall'area ospedaliera a quella territoriale un costo aggiuntivo per i pazienti in quanto in questo modo vengono assoggettate a ticket. Infatti se da una parte è giusto che alcune prestazioni che non richiedono più una degenza vengano spostate a livello territoriale, si viene ad aggiungere un costo all'attività di prevenzione a per di più a carico dei cittadini.
In effetti, dopo tanti anni e un grande lavoro di preparazione, il nuovo DPCM con tutti i suoi allegati è fatto molto meglio rispetto al passato, è più chiaro e molto più ampio come numero e tipologia di prestazioni.
Un'altra critica infatti è proprio che possa essere difficile poi garantire tutta la massa (notevole) di prestazioni descritte, se già oggi molte regioni arrancano per cercare di assicurare quelle esistenti.
Ecco che torna prepotentemente la richiesta di monitorare in maniera adeguata il rispetto dei LEA da parte delle regioni.
A tutto ciò si aggiunge anche il ritardo nell'introduzione dei Percorsi Diagnostico terapeutici per i pazienti cronici.
Ma un altro punto, che poi è quello più importante, è oggetto di profonde perplessità: si tratta della copertura della spesa infatti se da una parte con la partecipazione alla spesa dei pazienti ci saranno delle entrate, queste no saranno sufficienti a coprire tutti i costi. Così mentre il Governo prepara il solito pacchetto natalizio con i tagli non si comprende dove saranno trovati i soldi per pareggiare la spesa del SSN, A questo proposito le rassicurazioni del Ministro Lorenzin non sono sufficienti.
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