A due anni dall'entrata in vigore della legge 56/2014 (c.d. legge Delrio) le province sono ancora lì ma si trovano in grandi difficoltà operative, le città metropolitane, tranne rare eccezioni sono anch'esse al palo;la situazione di quella di Roma è gravissima legata com'è al Comune più importante che appare attualmente allo sbando.
Statuti non sempre fatti in maniera adeguata frenano il decollo di questo nuovo ente.
Tutte le grandi speranze ed aspettative che hanno accompagnato questa legge sembrano essersi disciolte come neve al sole.
Il decentramento seguita ancora ad essere una chimera in molte aree d'Italia.
Nel frattempo i piccoli comuni sono sempre più in difficoltà: unioni e fusioni raramente attuate, spesso contestate non solo prima, ma anche dopo a motivo della scarsa tutela delle entità meno rappresentative.
A tutto questo si sono aggiunte le raffiche di riforme (più o meno pensate) che rendono difficile il lavoro negli enti locali, mi riferisco in particolare al nuovo codice dei contratti già entrato in vigore e alla soppressione della figura del segretario comunale che, pur con tutti le critiche che accompagnavano alcuni esponenti di questa categoria, nella maggioranza dei casi svolgevano una funzione importantissima in particolare proprio nei piccoli comuni.
La soppressione delle province, rimasta a mezz'aria a motivo delle riforma costituzionale e il mancato decollo del nuovo ente intermedio pesano notevolmente in tutta questa situazione mettendo a rischio la stessa funzionalità di alcuni servizi essenziali.
Purtroppo il terremoto ha distratto l'attenzione della stampa e dei politici da questi problemi, ma tra breve riapriranno le scuole e già molte questioni si faranno sentire.
Mi auguro che i problemi possano essere risolti al più presto.
Il limite della legge Del Rio è che resistenze burocratiche dei politici che avevano posti nelle Provincie hanno impedito di fare semplicemente ciò che andava fatto: chiuderle definitivamente e sopprimerle. Purtroppo le forze ideologiche anche dentro il Pd lo hanno impedito, quelle stesse forze che di fatto ostacolano le aggregazioni di comuni
RispondiEliminaIl limite della legge Del Rio è che resistenze burocratiche dei politici che avevano posti nelle Provincie hanno impedito di fare semplicemente ciò che andava fatto: chiuderle definitivamente e sopprimerle. Purtroppo le forze ideologiche anche dentro il Pd lo hanno impedito, quelle stesse forze che di fatto ostacolano le aggregazioni di comuni
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