Il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata, ai sensi dell’art. 12 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, come modificato dall’art. 25 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164” nella seduta del 30 agosto scorso ha preso atto che tale schema di decreto, secondo quanto riferito dall'Amministrazione proponente, è finalizzato - in ottemperanza alla succitata disposizione primaria di riferimento - a “liberalizzare”, seppur parzialmente, la materia delle autorizzazioni paesaggistiche, attraverso l’individuazione puntuale degli interventi “paesaggisticamente irrilevanti o di lieve entità non soggetti ad autorizzazione paesaggistica”, ai sensi dell’art. 149 del d. lgs. n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), e di quelli “di lieve entità” sottoposti alla procedura autorizzatoria semplificata individuata dal medesimo decreto, già elencati - in ossequio a quanto previsto dall’art. 146, comma 9 del citato Codice - dal d. P.R. n. 139 del 2010, che viene abrogato e sostituito dal presente regolamento. Il succitato decreto costituisce, dunque, un “regolamento di delegificazione e … di semplificazione” che - sulla base del principio secondo cui deve ritenersi “libero tutto ciò che attiene alla fisiologia ordinaria della dinamica vitale dell’organismo (edilizio o naturale) che costituisce l’oggetto della tutela paesaggistica” - si pone l’obiettivo di “snellire il peso burocratico sulle iniziative dei privati, cittadini e imprese, e di restituire efficienza ed efficacia all’azione amministrativa” in un ambito, quello della tutela paesaggistica, particolarmente delicato in considerazione del rilievo costituzionale degli interessi pubblici sottesi a tale materia.
Il parere, molto articolato sottolinea come si voglia snellire ulteriormente le procedure in atto il che se armonizzato in maniera adeguata con le altre disposizioni è - sempre secondo il Consiglio di Stato apprezzabile positivamente. Comunque viene raccomandato u monitoraggio delle procedure e dei risultato raggiunti, suggerendo anche di convocare una conferenza di servizi in tutti i casi in cui ci siano pareri divergenti e comunque no univoci.
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