domenica 16 ottobre 2016

PERCHE' IL PPI DI SABAUDIA NON DEVE ESSERE TOCCATO

I questi giorni si parla molto della eventuale chiusura nelle ore notturne dei Punti di Primo Intervento, si tratta di sette servizi presenti nei Comuni di Cisterna, Cori, Gaeta, Minturno, Priverno e Sabaudia.   
In considerazione dei rischi per la nostra popolazione ho provveduto a stendere alcuni argomenti a difesa del Punto di Primo Intervento di Sabaudia 
  • Residenti 20.432, cui vanno aggiunti i militari del COMACA, quelli della Caserma dell’Arma dei Carabinieri, quelli del centro Sportivo remiero della marina Militare, quelli del III Nucleo Sportivo della Guardia di Finanza, gli allievi della Scuola del Corpo Forestale dello Stato, i religiosi, gli stranieri non residenti, gli ospiti delle case di riposo, gli studenti degli istituti scolastici non residenti ed infine i turisti, per cui la popolazione specialmente in estate raddoppia;
  • Gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 19,16 della popolazione (l’età media degli abitanti è di 42,7 anni);
  • Negli ultimi cinque anni il PPI di Sabaudia ha avuto una media di oltre 9.000 passaggi all’anno, cui si aggiunge tutta una serie di prestazioni aggiuntive, benché il personale presente in ogni turno sia costituito solo da un medico e da un infermiere;
  • La città di Sabaudia dista oltre 25 km dal Pronto soccorso di Latina e 20 da quello di Terracina il che comporta tempi di percorrenza elevati per i casi più gravi;
  • La città di Sabaudia è priva di una elisuperficie (a suo tempo avevo avanzato la proposta di realizzarne una nel terreno di proprietà de Comune sito davanti al PPI, che avrebbe potuto essere utilizzata anche per la protezione civile; 
  • Nonostante gli impegni assunti dalla regione di garantire in ogni Distretto socio sanitario una Casa della salute (che potrebbe svolgere una funzione di filtro essendo in grado assicurate molte prestazioni) questa promessa non è stata mantenuta e quasi tutti i Comuni in questione (tranne Sezze) sono ancora privi di questo importantissimo presidio di prossimità. Al riguardo, a suo tempo ho presentato una Petizione all’ex sindaco per chiedere che nell’ex ospedale di via Conte Verde fosse istituita una Casa della salute a seguito della quale è stata adottata dal Consiglio comunale la deliberazione giuntale n. 114/2014.
Poiché la individuazione dei PPI (parte integrante del sistema di emergenza-urgenza) è contenuta nel Piano strategico aziendale della ASL, mi è sembrata inopportuna la decisione di convocare solo i Sindaci dei Comuni interessati; pertanto mi permetto di rappresentare l’opportunità di una convocazione della Conferenza locale della sanità per approfondire tutte le complesse problematiche del sistema emergenza-urgenza e dei suoi collegamenti con le altre strutture ospedaliere e territoriali presenti nella provincia e per assicurare il diritto alla salute a tutti gli abitanti eliminando le attuali disuguaglianze.

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