lunedì 31 ottobre 2016

PERCHE' NON E' POSSIBILE RESTITUIRE IL PONTE GIOVANNI XXIII ALLA PROVINCIA

Periodicamente leggo proposte di qualche parte politica per dare soluzioni all'ammaloramento del ponte Giovanni XXIII, dapprima negato dall'ex Sindaco (nel 2009), ma poi compreso in tutta la sua gravità, tanto che chiese un contributo alla regione Lazio (all'epoca in cui era presidente la Polverini) senza ottenerlo; poi invitò, con tanto di passatoia blu, l'allora Ministro per le infrastrutture e i trasporti on.le Lupi che però si affrettò a dire che la questione non era di sua competenza. 
Purtroppo con il tempo (sono passati oramai sette anni ) senza che il Comune abbia fatto alcuna manutenzione, i danni si sono aggravati anche perché il nostro ponte appartiene ad un'epoca in cui le costruzioni in cemento armato venivano fatte senza armature zincate, per cui il ferro, con gli anni e l'esposizione all'acqua e alla salsedine si è arrugginito gonfiandosi e spaccando il cemento.   
Di recente è tornata a galla l'idea di restituire all'amministrazione provinciale il ponte (oramai declassato a cat. B) e la strada lungomare, visto che l'ANAS ha ripreso in gestione alcuni tratti di strada come la SR 148 Pontina e che la Regione si è assunta la manutenzione delle strade provinciali; questo senza comprendere che detta decisione è finalizzata a dare una soluzione proprio alla manutenzione delle strade provinciali, da tempo abbandonata.   
Gli autori della proposta di restituire alla Provincia la strada lungomare e il ponte (trasferite al Comune di Sabaudia durante la gestione del sindaco Schintu),  a mio modesto avviso non tengono conto di cinque importanti punti:
1) Grazie alla acquisizione della strada lungomare al patrimonio comunale i nostri bilanci hanno beneficiato nel corso degli anni  di notevoli entrate per la gestione dei parcheggi estivi (solo nel 2015 l'incasso netto è stato di € 1.376.223,21, ma se fosse gestito direttamente invece di affidarlo ad una impresa esterna potrebbe fruttare di più); la perdita di questi incassi verrebbe a creare un buco di bilancio non facilmente colmabile a meno di aumentare le aliquote delle altre tasse, imposte ecc locali, cosa che per l'anno 2017 non è possibile fare, dato che la legge di bilancio 2017 presentata dal Governo  oggi alla Camera, blocca anche per quest'anno l'aumento delle aliquote da parte dei Comuni;
2) Le somme incassate dai parcheggi i questi anni avrebbero dovuto essere reinvestite, almeno in parte per la manutenzione della  strada e del ponte, ma questo non è avvenuto;
3) A seguito della L. 56/2013 è stata avviata la soppressione delle province che sarà completata il 4 dicembre nel caso in cui il referendum costituzionale confermativo ottenga la maggioranza dei consensi, per cui questi beni verrebbero trasferiti ad un ente che entro l'anno potrebbe non esistere più, finendo in una gestione transitoria di dubbio esito e che non penserà certo ad effettuare la manutenzione del nostro ponte. Ma probabilmente gli autori della proposta voteranno per il NO;
4) Per restituire il Ponte all'amministrazione provinciale ci dovrebbe essere l'assenso della stessa;
5) La gravità del sisma che ha colpito molte zone d'Italia tra cui anche molti paesi del Lazio induce a pensare che le risorse disponibili dello Stato e della regione saranno doverosamente concentrate in quelle zone.
Come sanno i miei pochi lettori (ma gli accessi al blog sono oramai circa 10.000 al mese) ed amici da tempo ho deciso di non candidarmi alle prossime elezioni comunali, ma non per questo cesserò di voler bene a questa città, dove ho scelto di vivere (a differenza di molti che qui sono nati, ma poi, pur professando amore per la loro città,sono andati a vivere a Latina); la soluzione al problema sarebbe facile ed alla portata di un qualunque bravo amministratore, tuttavia non ritengo di poterla regalare qui su un piatto d'argento ai tanti candidati a sindaco (quanti sono, una ventina?).
Penso comunque che quando ci si trova di fronte ad un problema questo debba essere affrontato e risolto, non mi sembra giusto decidere di eliminarlo senza aver valutato preventivamente se questo sia possibile e senza aver soppesato tutti i pro e i contro.



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