sabato 22 ottobre 2016

"TRIALS AND ERRORS" ASPETTANDO IL DECRETO FISCALE

Il decreto tanto atteso con la soppressione di Equitalia, ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, anche se è stato firmato dal presidente Mattarella e dovrebbe approdare lunedì (domani ) in Parlamento. Si tratta senza dubbio di un provvedimento complesso per sopprimere quella che era nata da un decreto legge (n. 203/2005) del Governo Berlusconi  e che negli anni è divenuta una holding.
Dalla stampa già si apprendono modifiche alla versione originaria, limature, marce indietro, conversioni ad "U" ; tutte cose giuste se non fosse che il provvedimento era stato già approvato dal consiglio dei Ministri, per cui sorge il dubbio che i Ministri approvino in bianco i provvedimenti. Se lo chiede anche Travaglio oggi su "Il fatto quotidiano". Ma la cosa più preoccupante è rappresentata dalla questione riguardante il personale di Equitalia che dovrebbe passare alla nuova Agenzia. Si tratta infatti di persone che in gran parte provengono dalle vecchie esattorie comunali con contratti privati per cui sembrerebbe che per passare sotto lo Stato (perché di fatto di questo si tratta) dovrebbero essere assoggettati alla normale procedura di "selezione": cioè ad una sorta di concorso. Nello stesso tempo potrebbe darsi che venga mutato il loro stato giuridico e il loro trattamento economico. Ecco che i motivi di agitazione possono essere numerosi e l'attesa per leggere la versione definitiva del provvedimento cresce. Si tratta di 7.917 dipendenti di cui 94 dirigenti; tutti entrati senza concorso ed inquadrati nel contratto dei bancari che si devono confrontare con il personale dell'Agenzia delle entrate che ha lo stipendio statale (circa la metà di quello dei colleghi di Equitalia) e uno stato giuridico da statale. Una disuguaglianza assurda e inammissibile. Oltretutto potrebbe darsi che qualcuno non sia in possesso dei requisiti richiesti dallo Stato per l'accesso alla qualifica che ricopre in Equitalia....
Ma a parte la fase transitoria, molte sono le cose che cambieranno perché si passerà ad una gestione diretta da parte dello Stato e alla possibilità di  utilizzare strumenti che fino ad ora erano riservati all'Agenzia delle entrate e che consentono di velocizzare la riscossione a carico dei contribuenti potendo disporre già di notizie come la disponibilità sul conto corrente, le proprietà, ecc. (necessarie per ora solo ai fini degli accertamenti). 
Alla fine sarà un provvedimento senza dubbio positivo che porrà fine ad un carrozzone che era fonte di molti problemi e che assorbiva troppi soldi. Però forse si sarebbe potuto gestire meglio la cosa e portare in Consiglio un provvedimento già definito invece di procedere, come purtroppo anche in altri casi attraverso "Trials and errors" un sistema di problem solving poco adatto ad un governo.

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