sabato 22 ottobre 2016

L'UMANIZZAZIONE DELL'ASSISTENZA SANITARIA

Non molti decenni fa, quando ancora c'erano molti piccoli ospedali, tanto che in certe zone valeva  il principio: "un campanile = un'ospedale" il personale che prestava la propria opera nei nosocomi era per lo più del posto, quindi conosceva spesso di persona i pazienti e questi si sentivano a casa loro, erano trattati come persone di famiglia. Il cibo era confezionato all'interno, la biancheria lavata nella lavanderia, ecc...
Poi sono arrivate: 

  • la globalizzazione, che ha cancellato i piccoli ospedali trasformandoli (quando è andata bene) in Case della salute  od altre strutture territoriali, costringendo i malati a ricoverarsi nei grandi ospedali di città dove tutti sono numeri o al massimo cognomi (a parte la privacy):
  • l'esternalizzazione, grazie alla quale molti servizi (cucina, lavanderia, pulizie, ecc.), ma anche il personale, sono stati "acquistati" da ditte esterne, così si è completato il processo di disumanizzazione dell'ospedale.
Ora in ospedale cercano di tornare indietro e sento parlare molto di umanizzazione, E' una cosa a cui cerca di prestare attenzione il personale di assistenza, ma purtroppo non sempre ci si riesce, anche perché dovrebbe essere una cosa innata.

Molti medici non sanno neanche cosa sia l'empatia.
L'umanizzazione dei rapporti tra medici e pazienti /(specialmente in ospedale) aiuterebbe non poco a migliorarne anche le condizioni di salute complessive e le possibilità di guarigione.  
Consapevole di questo problema il Ministero della salute ha varato il Programma Nazionale per l’ Umanizzazione dell’Assistenza Ospedaliera (PNHAH) per  ricercare iniziative capaci di migliorare il contatto umano tra operatore sanitario e utente, tra gli stessi professionisti e tra l'ospedale e la comunità, per garantire il corretto funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale. 
Lo sviluppo delle azioni PNHAH ha come principi fondamentali il rispetto per l'unicità degli ospedali e la stretta cooperazione tra i diversi attori che compongono il SSN: il Ministero della Salute, gli assessorati statali e provinciali e le istituzioni ospedaliere. Essenziale, inoltre, è l'integrazione di vari programmi già esistenti, focalizzti sull’umanizzazione.
Il PNHAH rappresenta una guida generale per i progetti di umanizzazione sviluppati in vari settori ospedalieri. La sua funzione principale è quella di stimolare e sostenere permanentemente la creazione di spazi per la comunicazione tra i diversi settori assistenziali della struttura. Spazi dove siano di regola la libertà di espressione, la formazione continua, il dialogo, il rispetto per la diversità di opinioni e la solidarietà.
A causa della mancanza di umanizzazione soffrono soprattutto i piccoli e gli anziani.
L'AGENAS ha svolto una indagine con Cittadinanzattiva per rilevare, attraverso una cecklist predisposta allo scopo, il livello di qualità e di umanizzazione dei servizi ha individuato quattro i fattori  per ciascuno dei quali si è dato un voto, da 1 a 10. La media dei voti riscontrati si attesta sopra la sufficienza, anche se non di molto: 
7,12 per il fattore indicato come "Accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura";
6,89 per "Cura della relazione con il paziente e con il cittadino";
6,71 per "Accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza";
6,39 per "Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona".
Non risulta che tutte le Aziende abbiano avviato una indagine del genere.....

Nessun commento:

Posta un commento