lunedì 24 ottobre 2016

LA CORTE DEI CONTI PUBBLICA UNA DELIBERA SUL SISTEMA DI RISCOSSIONE ERAQRIALE CHE CONTIENE UN DURO ATTACCO A QUELLO ESISTENTE

Mentre il Governo pubblica il decreto con l'avvio della soppressione di Equitalia, viene pubblicata, quasi contemporaneamente la deliberazione del 20 ottobre 2016 n. 11 della SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO IL SISTEMA DELLA RISCOSSIONE DEI TRIBUTI ERARIALI AL 2015.
Secondo la Corte nel 2015, le entrate tributarie affluite all’erario sono state pari a 484.134 milioni, rispetto ai 463.983 milioni del 2014, registrando un incremento del 4,34 per cento. L’aumento è da ascriversi soprattutto al gettito delle entrate per l’attività ordinaria, dal quale è derivato il 97,67 per cento di tutte le entrate tributarie, rispetto alle entrate correlate all’attività di accertamento e controllo, che hanno inciso soltanto per il 2,33 per cento. 
L’attuale assetto del servizio nazionale di riscossione, introdotto con il d.l. 30 settembre 2005, n. 203 (art. 3, c. 1), convertito con modificazioni dalla l. 2 dicembre 2005, n. 248, che ha riportato il sistema entro la sfera pubblica, con la soppressione dello strumento delle concessioni e l’attribuzione delle relative funzioni all’Agenzia delle entrate, che le esercita mediante Equitalia s.p.a., ha determinato un miglioramento dei processi di riscossione, con un incremento costante degli importi riscossi, rispetto al periodo precedente nel quale la riscossione era affidata a concessionari privati, sia pure restando in percentuali marginali in termini assoluti. Debole è, comunque, l’efficacia deterrente dell’azione di recupero: restano alti i livelli dell’evasione, comunque influenzati anche dalla scarsa intensità ed efficacia dei controlli. 
Il valore del riscosso da parte di Equitalia appare  assai modesto, se rapportato al carico affidato. Negli anni dal 2000 al 2015, il riscosso totale è risultato pari a 92,3 miliardi a fronte di un carico netto di 815 miliardi (pari solo all’11,3), con una percentuale annuale tra il riscosso dell’anno ed il carico totale affidato che, negli ultimi dieci anni, va da un minimo dello 0,62 per cento del 2006 ad un massimo dell’1,09 del 2010, attestandosi nel 2015 all’1,01 per cento. I soggetti debitori sono oltre 20 milioni di cui l’1,8 per cento (con esposizione superiore a 250.000,00 euro) rappresenta il 75,76 per cento del debito complessivo. I debitori fino a 1.000,00 euro rappresentano il 52,35 per cento dei soggetti, ma solo lo 0,34 per cento del debito complessivo. Emerge pure che ben il 56 per cento dei carichi consegnati dall’Agenzia delle entrate, per accertamenti esecutivi, all’Agente della riscossione sono collegati ad atti per i quali il contribuente non ha utilizzato gli istituti definitori previsti dal d.lgs. n. 218/1997 né ha proposto ricorso. I dati riportati sono eloquenti. E’ evidente la necessità di rivedere, con urgenza, la tenuta del sistema. Attualmente, Equitalia non solo fruisce di un set di informazioni più contenuto rispetto a quelle che sono nella disponibilità degli enti creditori, ma i dati disponibili non sempre sono aggiornati e, pertanto, funzionali alle esigenze di Equitalia (così, ad esempio, per i dati concernenti i conti correnti, relativamente ai quali ad Equitalia non interessano le disponibilità al 31 dicembre, utili, invece, all’Agenzia per eventuali accertamenti, bensì il dato aggiornato al momento dell’esecuzione). Per massimizzare l’efficacia del processo di riscossione, appare indispensabile elevare il grado di condivisione oltre che l’aggiornamento delle informazioni disponibili a sistema, in particolare con riferimento alle banche dati dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps. 5. Un ruolo fondamentale nel sistema dovrebbe avere il Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione mediante ruolo, istituito dalla l. 24 dicembre 2012, n. 228 (art. 1, c. 531), con il compito di elaborare annualmente, con riguardo alle somme affidate a decorrere dal 1° gennaio 2015, criteri di individuazione delle categorie dei crediti oggetto di recupero coattivo e linee guida per lo svolgimento mirato e selettivo dell’azione di riscossione, “che tenga conto della capacità operativa degli agenti della riscossione e dell’economicità della stessa azione, nonché criteri di controllo dell’attività svolta sulla base delle indicazioni impartite”.
Per leggere la deliberazione integrale la trovatre qui:

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