domenica 2 ottobre 2016

IL DOSSIER PREDISPOSTO DAGLI UFFICI DEL PARLAMENTO SULLA RIFORMA DELLA DIRIGENZA PUBBLICA


Il Parlamento ha ricevuto il testo dello schema di decreto delegato dalla L. 124/2015 per la riforma della dirigenza pubblica approvato dal Governo in data 25 agosto.
Molte le perplessità che sono state rilevate da parte degli uffici e contenute nel Dossier consegnato ai membri delle Commissioni Bilancio riunite in seduta comune.
Il termine previsto quindi per l'espressione del parere da parte del parlamento è il 25 ottobre.
Ho letto con particolare attenzione la parte dedicata alla dirigenza locale.
I problemi maggiori nascono proprio dall'ipotizzato superamento della figura dei segretari comunali e provinciali (a decorrere dall'effettiva costituzione del ruolo della dirigenza locale e fatti salvi, fino alla naturale scadenza, gli incarichi in essere); gli attuali segretari comunali e provinciali confluiscono nel ruolo della dirigenza locale e sono assunti dalle amministrazioni che conferiscono loro incarichi dirigenziali nei limiti delle dotazioni organiche. Norme specifiche sono altresì dettate in sede di prima applicazione per coloro che rivestono attualmente tale incarico nonché per coloro che appartengono alla fascia professionale C e per i vincitori di procedure concorsuali già avviate al 28 agosto 2015. E’ previsto, al contempo, l’obbligo per gli enti locali di nominare un dirigente apicale cui affidare compiti di attuazione dell’indirizzo politico, coordinamento dell’attività amministrativa e controllo della legalità, che non può essere coordinato da altra figura di dirigente generale; le città metropolitane e i comuni con più di 100.000 abitanti possono, in alternativa, nominare un direttore generale e affidare il controllo della legalità e la funzione rogante ad un dirigente iscritto nei ruoli della dirigenza. E’ stabilito altresì che, in sede di prima applicazione e per un periodo di tre anni, gli enti locali conferiscono l’incarico di dirigente apicale ai segretari comunali e provinciali iscritti all’Albo e ai vincitori di procedure concorsuali già avviate. Per i comuni con meno di 5.000 abitanti (o 3.000 se appartenenti a comunità montane) è infine stabilito l’obbligo di gestire in forma associata la funzione di direzione apicale.
La gestione del periodo transitorio comporterà secondo gli autori del dossier un aumento dei costi anche sensibile a causa de diverso inquadramento degli ex segretari comunali. 
Inoltre la discrezionalità dell'affidamento ad un dirigente qualsiasi dei compiti fino ad ora assegnati al Segretario comunale non garantirà in alcun modo tutti gli adempimenti relativi alla verbalizzazione degli atti (e alle procedure conseguenti), né la specifica attività di prevenzione della corruzione.

Il testo completo del dossier lo trovate qui:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/989810/index.html

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