Nell'ambito del dibattito sulla riforma costituzionale è stato da tempo sollevato il problema del futuro della Conferenza Stato-regioni, le cui funzioni secondo alcuni non potrebbero essere svolte dal nuovo Senato, per cui secondo alcuni dovrebbe seguitare a svolgere il proprio ruolo in piena autonomia. Come riportato da www.regioni.it su questo tema è intervenuto in questi giorni il presidente della regione Veneto Zaia, il quale ha sostenuto: “Io avrei abolito il Senato e semmai avrei elevato al rango di Organo Costituzionale la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, composta da Governatori eletti dal popolo e quindi pienamente legittimati e non, come potrebbe accadere, da Senatori nominati dai partiti”. Sempre Zaia ha poi aggiunto: “Dicono che in Senato siederanno i Governatori delle Regioni ma qualcuno si è mai chiesto quanto tempo io dovrei sottrarre al lavoro per i cittadini veneti, o quanto reale impegno potrebbero profondere amministratori già impegnati giorno e notte per i loro territori? Non funziona, non funzionerà, così come è accaduto con le Province, che non sono state chiuse e verranno ribattezzate aree vaste, con i costi che rimangono e che non si sa su chi ricadranno...Siamo di fronte a due filosofie contrapposte una visione centralista secondo la quale tutto ciò che viene fatto lontano da Roma è fatto male, e quella che ho sempre fatto mia di uno Stato moderno e federalista che porta i momenti decisionali vicino alla gente. La Costituzione Italiana nacque nello stesso periodo di quella tedesca. I nostri Padri costituenti erano chiaramente federalisti, ma è avvenuto il contrario. In Germania è nato uno Stato forte perché concretamente federale, da noi è successo l’inverso”. Inoltre Zaia ha affrontato il problema delle regioni a statuto speciale che non verrebbero toccate da questa riforma.
Non si comprende in effetti quale sarà la fine della conferenza Stato-Regioni, di cui non v'è traccia nel testo della riforma, la cui importanza e le cui funzioni sono cresciute notevolmente in questi ultimi tempi.
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