mercoledì 6 giugno 2018

L'EUROPA ATTACCA L'ITALIA PER L'UTILIZZO DI PESTICIDI PERICOLOSI E SOGGETTI A RESTRIZIONI NELLA LOTTA CONTRO LA XYLELLA

Bruxelles contro l'Italia: autorizza pesticida soggetto a restrizioni nella lotta alla xylellaEUROPATODAY 
Con DM 13 febbraio 4999 il Ministero dell'Agricoltura ha adottato "Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa (Well et all) nel territorio della Repubblica italiana" imponendo l’intervento diserbante entro il 30 aprile e si stabilendo ben 4 interventi insetticidi chimici, 2 nei mesi di maggio-giugno e due nei mesi settembre-dicembre indicando quali prodotti da utilizzare contenenti principi attivi letali per gli insetti ma anche altamente rischiosi per la salute ambientale e soprattutto umana.
Con Decreto 13 marzo 2018 il prodotto imidacloprid è stato ri-registrato in Italia fino al 31 luglio 2019
EUROPATODAY ci racconta che Bruxelles ha bacchettato l'Italia per aver inserito un pesticida soggetto a restrizioni tra le sostanze che si possono utilizzare per combattere la cicala ritenuta responsabile della propagazione della xylella tra gli ulivi in Puglia. L'irregolarità è stata denunciata dal movimento politico europeo di Yanis Varoufakis Diem25 e l'associazione The Good Lobby.
“Le autorità italiane avrebbero dovuto notificare alla Commissione europea l’inserimento di un pesticida soggetto a restrizioni nell’elenco delle sostanze potenzialmente utilizzabili contro la cicala vettore della Xylella Fastidiosa contenuto nel decreto del febbraio 2018 sulle misure di emergenza contro il batterio”, ha affermato una portavoce dell’esecutivo comunitario. 
In particolare, tra i principi attivi che il decreto, che fu fatto dall'allora ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, autorizza per i trattamenti con pesticidi, ci sono l’imidacloprid, soggetto a restrizioni Ue dal 2013 perché nocivo per le api, e l’acetamiprid, il cui impiego è raccomandato con “misure per l’attenuazione dei rischi”, mentre il provvedimento “non sembra includere analisi di tali rischi”, si legge nel reclamo dell'associazione che chiede il ritiro del decreto.
“Da quando è stato pubblicato il decreto, nessuno si è preoccupato di verificare che le sue disposizioni fossero in linea con le normative europee di settore, sottoscritte e recepite dall’Italia. Eppure, bastava poco”, denuncia Diem25 Italia rivendicando di aver, insieme ai comitati di lotta locale, “smascherato le bugie di un ministro che, scaricando la responsabilità di una scelta pericolosa per la salute dei cittadini e per l’economia della Puglia, ha arrecato un grave danno all’immagine dell’Europa e rischiato di distruggere un ecosistema che offre da mangiare e da vivere ad una terra già troppo martoriata da scelte infauste”.
Secondo quanto riferito da NUOVA MESSAPIA in base ad evidenze scientifiche elencate dall’Agenzia per la protezione ambientale americana (US EPA), l’acetamiprid è neurotossico e, nei mammiferi, ha conseguenze biologiche negative su fegato, reni, tiroide, testicoli e sistema immunitario. Gli effetti biologici di queste sostanze sull’uomo (che può assumerle per contatto, per inalazione e per ingestione) devono essere ancora compiutamente chiariti. Sono stati tuttavia pubblicati sino ad ora 4 ampi studi caso-controllo che descrivevano, in tutti i casi e con metodologia adeguata, associazioni significative tra esposizione cronica a neonicotinoidi e rischio di alterazioni dello sviluppo come tetralogia di Fallot, anencefalia, disturbi dello spettro autistico, alterazioni mnesiche e motorie. 
Ascoltate finalmente le proteste degli ambientalisti.
Ora vedremoi cosa farà il nuovo governo.

Nessun commento:

Posta un commento