Con il decreto del Commissario ad acta per la Regione Lazio n. U00052 in data 22 febbraio 2017 il Presidente Zingaretti ha adottato il Programma Operativo 2016-2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato "Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale".
L'atto in questione è stato adottato sulla base delle risultanze del verbale delle riunioni congiunte del Tavolo Tecnico per la Verifica degli Adempimenti regionali con il Comitato Permanente per la Verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza tenutesi nelle date del 10 novembre 2016 e 7 dicembre 2016, ove, in particolare, si è, tra l’altro, rappresentato che: “Con riferimento alla proposta di Programma Operativo 2016-2018 il Commissario, per il tramite del Subcommissario che riferisce in sede di riunione, dichiara: “Parte delle proposte di modifica del Programma Operativo configurano il Programma Straordinario da sottoporre a specifica verifica entro l’estate 2017 al fine di consentire l’apertura di un confronto con il Governo per valutarne lo stato di attuazione e, in presenza di una valutazione positiva, definire modalità e tempi di uscita dal commissariamento, condizione ritenuta realizzabile già nel 2018 in sede consuntivo 2017.”
Tavolo e Comitato, ferme restando le prerogative del Governo in tema di commissariamento e facendo presente che le valutazioni di questi Tavoli restano di natura tecnica, ai fini del monitoraggio degli obiettivi del Piano di rientro e del mandato commissariale, ritengono che la proposta di Programma Operativo 2016-2018 possa essere valutata positivamente e restano in attesa, pertanto, di ricevere il documento formalmente adottato con decreto commissariale. Per quanto concerne, tuttavia, il paragrafo 3 “Politiche del Personale”, e le relative manovre, fanno presente che lo stesso potrà necessitare di appositi aggiornamenti, al fine di renderlo coerente con le valutazioni operate dai tavoli tecnici sul piano di fabbisogno di personale, ai sensi dell’articolo 1, comma 541, della legge n. 208/2015”.
Sulla base di dette considerazioni al punto 9.3 del documento approvato è stato definito il cronoprogramma di attivazione delle Case della salute, prevedendo che entro il 31 dicembre dell'anno 2018 sia funzionante una casa della salute per ciascuno dei Distretti della regione.
Ma mentre in alcune province (come ad esempio Frosinone) si procede all'apertura delle nuove strutture, in provincia di Latina è aperta per ora solamente quella di Sezze Romano.
Pur essendo state stanziate delle somme per l'apertura di quella di Aprilia e di quella di Gaeta i lavori sono fermi, ne a ciò hanno aiutato le recenti tornate elettorali che in genere spingono i politici a cercare di inaugurare qualcosa per raggranellare qualche voto.
Silenzio di tomba per gli altri Distretti.
Nel frattempo sul BUR è stato pubblicata la determinazione del 21 marzo 2018 n. G03510 con una nuova casa della salute a Roma presso l'ospedale regina Margherita in Trastevere.
Quello che meraviglia è che a Roma non si vuol capire che le case della salute rappresentano presidi di fondamentale importanza proprio nelle province dove non c'è nulla, le distanze sono notevoli e c'è l'esigenza di realizzare presidi di prossimità per gli anziani, le persone fragili, i cronici ecc.
Per quanto riguarda la Casa della salute per il Distretto 2, composto dai Comuni di Latina, Pontinia, Norma, Sermoneta e Sabaudia ho scritto già più volte segnalando come in base ai criteri più logici della pianificazione territoriale, la sede naturale sia quella dell'ex ospedale di Sabaudia, ma non ho ricevuto risposta alcuna dalla Regione nè dalla direzione generale della ASL.
Ritengo il mancato completamento delle Case della salute andebbe ad incidere negativamente sulla salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario approvati con il citato DCA U00052/2017 con responsabilità precise.
Siamo al 13 giugno, mancano meno di sei mesi, penso che sarebbe ora che qualcuno si desse da fare.
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