martedì 5 giugno 2018

L'EUROPA SOSTERRA' IL PROGETTO SPERIMENTALE DEI PESCATORI SPAZZINI DEL MARE

EuropaToday, Greenreport.it ed altre testate  hanno dato ampio spazio al progetto sperimentale “Arcipelago pulito" promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Direzione marittima della Toscana, Revet e la cooperativa CFT per liberare il mare dalla plastica e da altri rifiuti puntando sull'aiuto di chi il mare lo vive ogni giorno per lavoro, ossia i pescatori. 
Secondo l’Onu sono 8 milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nei mari e negli oceani del pianeta, e anche l’Europa continua a inquinare: delle oltre 25 milioni di tonnellate di rifiuti plastici che vengono generati annualmente nel nostro continente, e una parte significativa della quota rimanente sfugge del tutto al corretto ciclo integrato per la gestione dei rifiuti e finisce per infestare i nostri mari e le nostre spiagge.
Secondo Legambiente  l’80% dei rifiuti spiaggiati è composta da materiali plastici, e le cause vanno ricercate in primis (42%) nella cattiva gestione dei rifiuti urbani – si tratta soprattutto di imballaggi monouso, come possono essere quelli alimentari, abbandonati da cittadini incivili –, ma anche nella carenza dei sistemi depurativi (10% dei rifiuti spiaggiati) e dalle attività di pesca con reti e lenze abbandonate (6%).
Da alcuni mesi in Toscana – lungo trecento kmq davanti alle coste di Livorno – è attivo un progetto sperimentale dove proprio i pescatori rappresentano una soluzione e non una fonte d’inquinamento.
Già erano apparse notizie su questo progetto molto interessante, la novità consiste nel fatto che il progetto sperimentale sarà presentato il 26 giugno al Parlamento europeo a Bruxelles.
L'obiettivo di Arcipelago pulito è di "porre fine a un’assurdità, quella per cui i pescatori che raccolgono i rifiuti finiti nelle loro reti ne diventano produttori, assumendosene gli oneri economici, ma soprattutto giuridici. L’attuale normativa, quindi, trasforma un comportamento virtuoso in una penalizzazione e in un costo. È necessario porre fine quanto prima a questa situazione”, dicono l’europarlamentare del Pd, Simona Bonafè, e Vittorio Bugli, assessore regionale. 
“Presenteremo un emendamento per far recepire nella nuova direttiva europea sul Port Reception Facility (Proposta di direttiva relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi), attualmente in discussione, l’idea che sta alla base di Arcipelago pulito, un progetto lungimirante e vero apripista a livello nazionale – spiega Bonafé – consentendo e incentivando i pescatori a portare a terra i rifiuti plastici che pescano accidentalmente”.
Sembra che già i primi risultati della sperimentazione direbbero  che il progetto funziona  ma perché sia davvero efficace è necessario che da buona pratica diventi la norma. Per questo è utile colmare tutti i vuoti normativi, a partire dalla modifica della legislazione europea, fino ad arrivare a una norma nazionale coerente con la nostra sperimentazione.
Sarebbe bello se l’Europa  seguisse l’esempio della Toscana e appoggiasse il progetto  incentivando il trasporto a terra dei rifiuti raccolti in mare. 
I pescatori possono essere figure fondamentali per avere un mare più pulito.

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