Il Giornale di Latina del 5 ottobre 2016 |
Ieri nel corso della Conferenza locale per la sanità convocata dal Sindaco Coletta si è trattato, tra l'altro del nuovo Atto aziendale e del piano strategico.
Lo stesso Direttore generale ha accennato alle numerose criticità e alla mobilità dei pazienti verso altre ASL il che oltre a dimostrare la scarsa fiducia dei pazienti verso la nostra ASL, comporta costi crescenti a carico della stessa.
Tra le altre cose si è parlato del problema della prevista trasformazione dei sette Punti di Primo Intervento (PPI).
Ci troviamo di fronte ad una direzione generale che da una parte riscontra i gravi ritardi dell'assistenza territoriale con particolare riguardo alle case della salute che, dove sono non funzionano come dovrebbero e dove mancano lasciano dei vuoti incolmabili, mentre dall'altra pensa di voler soggiacere alle indicazioni dell'oramai famoso decreto interministeriale con cui il ministro Padoan e la ministra Lorenzin hanno intimato di trasferire i PPI al 118 con una inevitabile dequalificazione o addirittura di chiuderle in certe ore se non per sempre.
La nota del 21 settembre che il Direttore regionale salute e politiche sociali del Lazio ha indirizzato anche alla nostra ASL prevede espressamente che ciascuna ASL debba presentare delle proposte assicurando il rispetto di quanto scritto nel citato D.I. e cioè implementando l'attività territoriale al fine di trasferire al sistema dell'assistenza primaria le patologie a bassa gravità che non richiedono trattamento ospedaliero secondo protocolli di appropriatezza condivisi tra 118, DEA, HUB o SPOKE di riferimento e Distretto.
In nessuna delle realtà locali in cui sono presenti i sette PPI ( Cori, Cisterna, Sezze, Priverno, Sabaudia, Gaeta e Minturno) sono stati svolti interventi tali da rispettare quanto previsto nel decreto in questione.
Se si toglie un servizio contestualmente devono essere assicurate prestazioni tali da sopperire alle carenze che vengono create. Qui da anni si seguita a chiudere senza alcuna soluzione alternativa.
Se si toglie un servizio contestualmente devono essere assicurate prestazioni tali da sopperire alle carenze che vengono create. Qui da anni si seguita a chiudere senza alcuna soluzione alternativa.
A Sabaudia come in molti dei Comuni citati siamo da tempo in attesa di vedere le nuove case della salute, ma per il momento non se ne parla.....
Pertanto nel caso in cui venissero adottati provvedimenti per modificare in qualsiasi modo l'attuale organizzazione dei PPI potranno essere assunti provvedimenti nei confronti dell'Azienda sanitaria per far annullare gli eventuali atti.
Pertanto nel caso in cui venissero adottati provvedimenti per modificare in qualsiasi modo l'attuale organizzazione dei PPI potranno essere assunti provvedimenti nei confronti dell'Azienda sanitaria per far annullare gli eventuali atti.
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