L'Associazione Open Polis ha pubblicato un suo nuovo rapporto sui Comuni commissariati.
Si tratta di un problema grave in quanto se da una parte è un segnale di disfunzioni più o meno gravi di un ente, dall'altra talora si traduce comunque in difficoltà ad assicurare la gestione ordinaria a causa della mancanza di scelte politiche su alcune questioni .
I motivi per cui un Comune può essere commissariato sempre secondo OpenPolis possono essere riconducibili a due macro-categorie: le questioni politiche, come le dimissioni dei consiglieri o del Sindaco oppure le mozioni di sfiducia; e la cattiva gestione del Comune o gli errori amministrativi (infiltrazioni mafiose, mancato approvazione del bilancio e decadenza del sindaco).
Il trend negli anni. Dal 2001 al 2014 sono stati sciolti 2.385 consigli comunali. Con una media di 170 provvedimenti all’anno, il fenomeno è ormai una presenza fissa nelle vicende politiche del paese. Ogni anno sono 2,5 milioni (circa il 4%) i cittadini interessati da questo tipo di vicende in quanto residenti in comuni commissariati. Livelli importanti sono stati raggiunti con lo scioglimento dei consigli comunali di Roma nel 2001 e nel 2008, e di Reggio Calabria nel 2012.
Un’analisi regionale. I commissariamenti sono senza dubbio un fenomeno nazionale. Dal 2001 al 2014 è stato registrato almeno uno scioglimento in ben 18 delle 20 regioni italiane. Sei regioni da sole collezionano il 70,36% dei casi.
Nell’ordine sono: Campania (18,28%), Lombardia (13,46%), Calabria (12,29%), Puglia (9,39%), Piemonte (8,39%) e Lazio (8,01%).
È comunque da sottolineare che il fenomeno è più consistente al sud. La vera differenza infatti non è tanto il numero assoluto di commissariamenti, ma la loro incidenza sul territorio.
In questo senso, la percentuale di comuni commissariati nelle regioni del mezzogiorno è molto più alta che al nord.
Le infiltrazioni mafiose. Dal 1991 al 2014 sono stati sciolti per mafia 258 comuni. Il dibattito sulla materia è sempre molto acceso, specie per il suo notevole peso sulle dinamiche politiche dell’ente locale. Particolarmente significativo è stato l’arrivo del governo tecnico guidato da Mario Monti nel 2012, quando i decreti di scioglimento per infiltrazioni mafiose sono aumentati del 380%.
Anche qui le differenze territoriali sono tante: dei 171 casi registrati fra il 2001 e il 2014, il 97,08% è avvenuto nel mezzogiorno.
Comunque è passato alla storia il caso del Comune di Fondi per il quale il Prefetto di Latina a seguito di una commissione di accesso aveva proposto lo scioglimento con conseguente commissariamento; conseguentemente il Ministro dell'Interno aveva sottoposto lo scioglimento al Consiglio dei Ministri, ma la cosa non fu approvata.
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