venerdì 7 ottobre 2016

UN RAPPORTO DI OPENPOLIS SULLE CAUSE DI COMMISSARIAMENTO DEI COMUNI ITALIANI

L'Associazione Open Polis ha pubblicato un suo nuovo rapporto sui Comuni commissariati.
Si tratta di un problema grave in quanto se da una parte è un segnale di disfunzioni più o meno gravi di un ente, dall'altra talora si traduce comunque in difficoltà ad assicurare la gestione ordinaria a causa della mancanza di scelte politiche su alcune questioni .
I motivi per cui un Comune può essere commissariato sempre secondo OpenPolis possono essere riconducibili a due macro-categorie: le questioni politiche, come le dimissioni dei consiglieri o del Sindaco oppure le mozioni di sfiducia; e la cattiva gestione del Comune o gli errori amministrativi (infiltrazioni mafiose, mancato approvazione del bilancio e decadenza del sindaco). 
Il trend negli anni. Dal 2001 al 2014 sono stati sciolti 2.385 consigli comunali. Con una media di 170 provvedimenti all’anno, il fenomeno è ormai una presenza fissa nelle vicende politiche del paese. Ogni anno sono 2,5 milioni (circa il 4%) i cittadini interessati da questo tipo di vicende in quanto residenti in comuni commissariati. Livelli importanti sono stati raggiunti con lo scioglimento dei consigli comunali di Roma nel 2001 e nel 2008, e di Reggio Calabria nel 2012.
Un’analisi regionale. I commissariamenti sono senza dubbio un fenomeno nazionale. Dal 2001 al 2014 è stato registrato almeno uno scioglimento in ben 18 delle 20 regioni italiane. Sei regioni da sole collezionano il 70,36% dei casi. 
Nell’ordine sono: Campania (18,28%), Lombardia (13,46%), Calabria (12,29%), Puglia (9,39%), Piemonte (8,39%) e Lazio (8,01%). 
È comunque da sottolineare che il fenomeno è più consistente al sud. La vera differenza infatti non è tanto il numero assoluto di commissariamenti, ma la loro incidenza sul territorio. 
In questo senso, la percentuale di comuni commissariati nelle regioni del mezzogiorno è molto più alta che al nord.
Le infiltrazioni mafiose. Dal 1991 al 2014 sono stati sciolti per mafia 258 comuni. Il dibattito sulla materia è sempre molto acceso, specie per il suo notevole peso sulle dinamiche politiche dell’ente locale. Particolarmente significativo è stato l’arrivo del governo tecnico guidato da Mario Monti nel 2012, quando i decreti di scioglimento per infiltrazioni mafiose sono aumentati del 380%. 
Anche qui le differenze territoriali sono tante: dei 171 casi registrati fra il 2001 e il 2014, il 97,08% è avvenuto nel mezzogiorno.
Comunque è passato alla storia il caso del Comune di Fondi per il quale il Prefetto di Latina a seguito di una commissione di accesso aveva proposto lo scioglimento con conseguente commissariamento; conseguentemente il Ministro dell'Interno aveva sottoposto lo scioglimento al Consiglio dei Ministri, ma la cosa non fu approvata.

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