Una interessante sentenza de TAR Lombardia, Sede di Brescia (n.1111/2016) affronta il problema delle cave e miniere, con particolare riguardo all’individuazione dei siti utilizzabili per l’esercizio di nuove attività estrattive.
In particolare la predisposizione e l’approvazione del Piano cave da parte dell'a Regione costituiscono evidente espressione di potestà pianificatoria, destinata ad approdare in un atto di natura generale a fronte del quale il privato non può avere alcuna pretesa giuridicamente tutelata circa l’inserimento di aree di proprio interesse negli ambiti estrattivi, salvo che – dall'esame del percorso motivazionale – emerga che la sfera di discrezionalità dell’autorità pubblica sia stata esercitata in modo incongruo o contraddittorio, anche rispetto a segmenti procedimentali pregressi.
Nella regione Lazio il Piano Regionale Attività Estrattive è previsto dalla L.R. 17/2004.
Nella regione Lazio il Piano Regionale Attività Estrattive è previsto dalla L.R. 17/2004.
E' opportuno prescrivere una distanza di 100 metri da abitazioni e recettori.
L'interesse privato deve essere attentamente valutato nel rispetto dell'interesse pubblico alla tutela dell'ambiente che nella fattispecie deve prevalere.
Il testo integrale della sentenza lo trovate qui:
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