Per completezza di informazione sul delicato tema del referendum del 4 ottobre e anche su richiesta di alcuni lettori sono andato a documentarmi sul ricorso presentato dal prof. Onida al TAR di Roma.
Questi i punti salienti del ricorso:
IL REFERENDUM CONFERMATIVO NON SAREBBE PREVISTO DALLA LEGGE:
"La qualifica di referendum 'confermativo' utilizzata nel decreto impugnato non trova alcun riscontro nella legge n. 352 del 1970 e non riflette la ratio del ricorso al referendum 'oppositivo' nel caso delle leggi costituzionali, ratio che è quella di garantire le minoranze nel caso di approvazione parlamentare della legge con una maggioranza inferiore ai due terzi".
QUESITI ETEROGENEI
La legge che forma oggetto del referendum avrebbe "...contenuti assai eterogenei, tra di loro non connessi o comunque collegati solo in via generica o indiretta, e che riflettono scelte altrettanto distinte, neppure tra loro sempre coerenti"; "la sottoposizione al corpo elettorale dell'intero variegato complesso di modifiche mediante un unico quesito", "viola in modo grave ed evidente la libertà del voto del singolo elettore", "arrecando radicale pregiudizio allo stesso principio democratico proprio in occasione dell'esercizio diretto della sovranità popolare al suo livello più alto: cioè nella ridefinizione delle regole del patto costituzionale".
IL QUESITO NON INDICA GLI ARTICOLI SOTTOPOSTI A VERIFICA
La normativa che regola i referendum prevede una disciplina specifica distingue chiedendo che vengano indicati gli articoli della Costituzione sottoposti a modifica; nel ricorso si legge che "l'atto di convocazione del referendum impugnato tratta la fattispecie come se si trattasse non di una legge di revisione della Costituzione (pur essendo essa diretta a modificare espressamente molte norme della Costituzione), ma di una 'altra legge costituzionale', formulando un quesito che rinvia esclusivamente e in toto al titolo della legge".
Per questo il prof. Onida ha chiesto l’annullamento, previa sospensione, del decreto del Presidente della Repubblica di indizione del referendum e di "ogni altro atto preliminare, connesso o conseguenziale".
Tra breve il TAR si dovrà pronunciare.
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