venerdì 14 ottobre 2016

LA RE-INGEGNERIZZAZIONE DEI COMUNI: L'ESEMPIO DI ROMA

Sul sito del Comune di Roma capitale è apparso un comunicato con il quale la sindaca Raggi ha affermato: “La riforma della macchina amministrativa è uno dei primi passi da compiere per garantire un’organizzazione di Roma Capitale più efficace, in grado di offrire ai cittadini servizi efficienti e di qualità” preannunciando “un’operazione di riordino delle strutture capitoline che valorizzerà merito, trasparenza, produttività, producendo innovazione e risparmi”.
“E’ pronta”, ha annunciato la Sindaca, “e a breve approderà in Giunta per l’approvazione, la modifica della macrostruttura per l’allineamento della stessa alle deleghe assessorili”.
Ora, dalla stampa si legge che in primo luogo il numero dei dipartimenti verrebbe aumentato, con conseguenti aggravi dei costi.
Altro punto dolente riguarda le competenze che verrebbero attribuite ai Dipartimenti infatti si legge che uno dei nuovi Dipartimenti dovrebbe occuparsi di "Turismo, formazione e lavoro", materie queste che tra loro non hanno molti punti di contatto.
Questo in totale ignoranza del disposto dell D.lgs 118/2011 che ha individuato le "missioni" dei Comuni. 
Positiva la decisione che a capo di Dipartimenti, uffici centrali e Municipi vadano “dirigenti che saranno individuati, come previsto dalla legge e nel rispetto del Piano triennale di prevenzione della corruzione, mediante la procedura dell’ 'interpello': per la prima volta il merito prevarrà sulle vecchie logiche spartitorie”. 
Ogni dirigente potrà proporsi per ricoprire gli incarichi e sarà scelto “in base al proprio curriculum e alle proprie motivazioni”. Obiettivo, “individuare la migliore professionalità disponibile per ciascuna posizione dirigenziale da ricoprire”.
Di parole se ne sono sentite tante, ma ex factis cognoscetis eos..."

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