Oggi in tutto il mondo viene celebrata la giornata della Terra.
Dopo la Conferenza di Parigi del 2015, il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha voluto far coincidere l'evento con l'International Mother Earth Day (Giornata internazionale della Madre Terra), e alla cerimonia parteciperanno anche rappresentanti della società civile e del settore privato, per discutere impegni economici e strategie per interventi mirati sulle questioni ambientali.
In questa occasione i 196 Paesi del mondo che partecipano alla Convenzione Onu per i cambiamenti climatici (UNFCCC) devono formalizzare gli accordi COP21.
Perché gli accordi abbiano valore legale, però, devono essere sottoscritti da almeno 55 Paesi che, nell'insieme, siano responsabili per almeno il 55 per cento delle emissioni globali.
Gli accordi diverranno effettivi dopo la firma della 55esima nazione, sempre che sia soddisfatta la condizione del volume globale delle emissioni.
Finora circa 155 Paesi hanno confermato l'adesione, ma il volume minimo necessario richiesto è ancora lontano.
Infatti ancora non hanno firmato i più importanti responsabili delle emissioni come la Cina e gli Stati Uniti, e anche l'Unione Europea.
I primi due hanno promesso di firmare entro l'anno (il presidente uscente degli Stati Uniti, Obama ha promesso che lo farà.
Per quanto riguarda l'Unione Europea, è necessario che i suoi 28 membri raggiungano innanzi tutto un'intesa globale: ma l'adesione rapida della UE è messa in discussione dagli interessi contrastanti degli Stati membri (in particolare quelli dell'Est, ma in parte anche dalla Gran Bretagna) e anche da governi che non si sono mai impegnati troppo in materia ambientale o che forse l'hanno fatto solo a parole comportandosi in maniera diversa nei fatti.
Molti Comuni hanno organizzato iniziative per celebrare questo evento come ad esempio piantumare alberi...altri non hanno fatto nulla.
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