venerdì 15 aprile 2016

PROVINCE ADDIO MA GLI ENTI DI AREA VASTA SONO ANCORA NEL LIMBO DEI SANTI PADRI

Con la riforma della Costituzione di cui ho riferito in un altro posto e che è stata pubblicata sul n.88/2016 della G.U, la parola "provincia" viene cancellata dalla Costituzione.
L' art. 29 prevede appunto l'abolizione delle province.
Si tratta di un ente territoriale presente sin dall'epoca napoleonica in quasi tutti gli stati preunitari e conservato sin dall'Unità d'Italia.
In molti casi specialmente di recente, sono state fatte delle forzature per quanto riguarda i confini che non rispecchiavano gli aspetti storico sociali delle popolazioni dei luoghi o per crearne alcune di piccole dimensioni che in alcuni casi non sono poi mai nate e che sono solo servite ad interessi politici locali. 
Restano le competenze e le esigenze degli altri enti locali: quelle delle regioni che devono poter delegare ad un ente intermedio alcune loro funzioni e quelle dei Comuni oberati da una numerosità di adempimenti spesso molto complessi di cui non si trova l'eguale in altre Nazioni d'Europa. 
Resta naturalmente in vigore la legge 56/2014, che ha introdotto il concetto degli enti di area vasta. 
Di fatto i confini e le competenze dovrebbero rimanere identici: viabilità, trasporti, programmazione ed edilizia scolastica, ambiente, programmazione territoriale, lavoro, ecc.
Vengono valorizzate le funzioni  fondamentali e più prettamente organizzative e vengono attribuite competenze alle regioni per la loro ridefinizione dal punto di vista anche territoriale.
Si pare così tutto uno spazio lasciato alla autonoma libertà delle regioni di normare la materia con il rischio di avere enti di area vasta con competenze diverse da regione a regione.
Purtroppo la complessità della materia e alcune scelte "decisionistiche" hanno impedito di calibrare meglio alcune scelte ed ora non è più possibile apportare alcuna modifica.
La situazione degli enti locali potrebbe trovare nuovi impulsi da una complessiva riorganizzazione della materia, invocata da più parti, ma occorre fare presto, altrimenti i Comuni, specialmente quelli piccoli rischiano di essere sopraffatti dalla montagna degli adempimenti e delle responsabilità.

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