giovedì 7 aprile 2016

IL PARERE DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI SULLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO PER IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE EUROPEE IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI E DI CONCESSIONI

Come accennato ieri 7 aprile le Commissioni competenti della Camera e del Senato hanno completato l'esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (m.283).
Le Commissioni sono state impegnate a lungo ed hanno reso un parere che appare molto interessante, anche perché alcune parti sono state riscritte completamente.
Da una parte sembra che siano stati migliorati gli interventi che mirano a prevenire la corruzione, dall'altra c'è stato qualche snellimento, ma solo dove questi non possano esporre a rischi eccessivi.
Molto importante, specialmente per i piccoli enti sono le procedure sotto soglia, per le quali sono previste regole più trasparenti; così le Commissioni propongono che tra i 40 mila e i 150 mila sia istituito l'obbligo di consultazione di almeno cinque operatori economici (prima erano tre). 
Tra i 150 mila e il milione di euro si passa dalla trattativa privata alla procedura ristretta che, quindi, prevede un bando e la consultazione di almeno dieci operatori. 
In alternativa, sarà possibile usare la procedura aperta, senza possibilità però di utilizzare il criterio del prezzo più basso. 
Il massimo ribasso potrà essere utilizzato solo per i lavori di importo pari o inferiore a 150 mila euro. Sono stati previsti più vincoli per le deroghe, in caso delle grandi emergenze onde contenere l'affidamento diretto ad una ditta con la scusa dell'urgenza. 
I bandi di gara dovranno essere nuovamente pubblicati sui giornali. 
Alcune norme sono state poste a favore dei progettisti con l'eliminazione della cauzione
Un'altro ritorno è rappresentato dall'anticipazione del prezzo a favore delle imprese, "pari al 20% da corrispondere all'appaltatore entro quindici giorni dall'effettivo inizio dei lavori". L'erogazione, però, viene subordinata alla costituzione di una garanzia fideiussoria. Diventa così strutturale la misura che, al momento, scadrà il 31 luglio del 2016. 
Viene affrontato anche il problema del subappalto e si stabilisce il ripristino della soglia del 30% "dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture".
Per quanto riguarda le commissioni giudicatrici Consip, Invitalia e i soggetti aggregatori regionali potranno costituire una sezione speciale degli elenchi Anac, composta da esperti interni, alla quale potranno fare ricorso per le loro procedure di gara.
Le commissioni interne vengono limitate al di sotto della soglia dei 150 mila euro
Per quanto concerne le Concessioni nel caso in cui le società non rispettino il limite dell'80%, imposto dal Codice, l'Anticorruzione potrà intervenire con una sanzione in misura pari al 10% dell'importo complessivo dell'appalto. 
Sarà poi molto più difficile fare project financing, dal momento che l'investimento si dovrà sostenere in misura maggiore da solo. 
Quindi ancora molte novità, quasi tutte importanti e incisive per migliorare i testo (peraltro un poco affrettato del testo iniziale), speriamo che vengano recepite.

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