domenica 28 febbraio 2016

LA DETERMINAZIONE DELLA DURATA DELLE CONCESSIONI DI SERVIZI PUBBLICI

Il comma 1 dell’art.30 del D.Lgs. n.163/2006 stabilisce che le disposizioni in esso contenute non si applicano alle concessioni di servizi, fatto salvo quanto espressamente previsto dal medesimo art.30. 
Il comma 3 dell’art.30, a sua volta, prevede che l’affidamento della concessione di servizi deve avvenire non soltanto nel rispetto dei principi fondamentali del diritto nazionale e comunitario in materia di trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità, secondo una procedura ad hoc. La giurisprudenza comunitaria e nazionale ha assunto un ruolo decisivo per l’affermazione dell’applicazione anche alla concessione di servizi delle disposizioni del Trattato istitutivo della Comunità Europea e dei principi dalle stesse desumibili. In particolare, si è sostenuto che:
- l’obbligo di affidamento mediante gara discende direttamente dal principio della parità di trattamento e dal principio di non discriminazione secondo la nazionalità;
- l’obbligo di adeguata pubblicità deriva dal principio di trasparenza e dal principio di non discriminazione
- dal principio di proporzionalità discendere l’obbligo dell’amministrazione di non richiedere specifiche tecniche eccessive rispetto all'oggetto del servizio, nonché l’obbligo di fissare una durata non eccessiva delle concessioni.
Quest’ultimo punto è molto interessante e merita un approfondimento. In effetti il legislatore non ha posto un termine alla durata delle concessioni di servizi data la vastità della materia e delle fattispecie; tuttavia anche in base al principio della congruità non appare possibile che venga definito un termine eccessivo che consentirebbe all’impresa di ottenere un profitto sproporzionato.
È evidente che il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) dovrà valutare attentamente il business plan e verificare il break even point (il punto di pareggio dell'impresa, cioè il volume di vendita che consente di coprire tutti i costi fissi ed oltre il quale comincia a ottenere un utile).
Naturalmente il percorso di questa verifica dovrà essere adeguatamente motivato nelle premesse dell’atto con cui saranno approvati gli atti di concessione.
In considerazione della complessità di questo compito ancora una volta si conferma l'importanza di poter disporre di dirigenti particolarmente specializzati in materia il che appare possibile solamente affidandosi  agli enti aggregatori previsti dalla legge e già da tempo individuati dall'ANAC.
Nel caso di errori nella convezione e nella valutazione della congruità della durata della convenzione potrebbero derivarne responsabilità erariali per il RUP anche rilevanti.  

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