venerdì 26 febbraio 2016

LE INTIMIDAZIONI A DANNO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI

La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali, costituita all'inizio di questa legislatura, ha concluso la propria attività il 26 febbraio 2015. La delibera istitutiva della Commissione di inchiesta le aveva affidato, fra gli altri, il compito di verificare la congruità della normativa vigente e di proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo al fine di realizzare la più adeguata prevenzione e il più efficace contrasto delle intimidazioni, cosi da assicurare il migliore e libero esercizio delle funzioni attribuite agli enti e agli amministratori locali. 
Come si legge dagli atti,  dall'attività di indagine è emerso come, pur nella molteplicità dei contesti di esecuzione e delle modalità di realizzazione dei singoli atti (dalle aggressioni alle minacce con lettere, via telefono o attraverso i social media, dagli incendi di autovetture ai danneggiamenti di cose di proprietà privata o anche pubblica, dal recapito di proiettili all'uccisione di animali domestici), il fenomeno intimidatorio vada affrontato e valutato con una visione unitaria, cogliendo gli elementi comuni che lo caratterizzano, ovvero la qualità soggettiva della vittima, che riveste il ruolo di amministratore locale, ma anche e soprattutto la finalità dell'azione intimidatoria: la volontà di intimorire l'amministratore locale, condizionandone l'attività e arrecando quindi un'offesa al regolare funzionamento del sistema democratico e al buon andamento della pubblica amministrazione. 
Complessivamente l'inchiesta ha confermato la sostanziale sottovalutazione del fenomeno, al quale corrispondono, fra le altre, una del tutto inadeguata risposta del legislatore in termini di politica criminale e l'insufficienza degli strumenti di prevenzione e repressione attualmente utilizzabili. 
La Commissione, nella relazione conclusiva, ha proceduto alla rilevazione di specifici «moventi» e alla prospettazione di rimedi di carattere organizzativo e legislativo. 
E' stato quindi presentato già da un anno un  disegno di legge (A.S. 1932) che recepisce gli esiti dell'inchiesta con riguardo alle modifiche normative in materia penale.
Il disegno di legge è attualmente all'esame della commissione Giustizia.

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