sabato 27 febbraio 2016

LA FORMAZIONE DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Qualche tempo fa sul quotidiano "La Repubblica (15/3/2012) è apparso un articolo nel quale, con abbondanti particolari veniva sollevato il problema della presenza di consiglieri comunali che non sapevano svolgere il loro ruolo e che non sapevano neanche l'italiano. 
L’art. 26 dell’Allegato A della legge 20 marzo 1865, n. 2248 prevedeva che non potessero essere elettori né eleggibili gli analfabeti
L’art.30 del Regio Decreto 10 febbraio 1889 n. 5921 prevedeva  anch'esso che non potessero essere elettori né eleggibili: gli analfabeti...
Dopo la parentesi del fascismo che aveva soppresso le elezioni e i consigli comunali il nuovo T.U. della legge comunale e provinciale approvato con L 5 aprile 1952, n. 203 prevedeva che fossero eleggibili a consiglieri comunale gli iscritti nelle liste elettorali purché sapessero leggere e scrivere. La prova dell’alfabetismo, in mancanza di regolare titolo di studio poteva essere data a una dichiarazione scritta e sottoscritta dall'interessato.
La questione è stata poi superata grazie all'introduzione della scuola dell'obbligo.
In effetti si pone oggi un problema di selezione della classe dirigente e mentre fino a qualche tempo fa provvedevano i partiti con delle scuole di formazione anche a livello locale e comunque con una crescita anche dialettica che avveniva attraverso il dibattito interno, ora, con la venuta meno di queste organizzazioni, ma anche con l'uscita dalle scuole di soggetti che manifestano dei veri e propri gap culturali, ritengo che si debba porre il problema di una effettiva formazione di chi vuole presentarsi alle elezioni locali. 
Per una verifica è sufficiente partecipare ad una seduta del consiglio comunale della propria città e, salvo naturalmente i grandi Comuni, dove esiste ancora una selezione, si rischia di sentirne di tutti i colori (il congiuntivo è spesso sconosciuto, molte frasi sono prive di soggetto, ecc.) e spesso non si riesce a comprendere il senso degli interventi.
Poiché è prossima la scadenza del termine per la presentazione delle candidature alle elezioni amministrative di primavera penso che sarebbe ora di iniziare a pensarci.
Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, per quanto mi riguarda ho cercato di dare il mio contributo con alcuni volumi, ma i candidati a Sindaco nella composizione delle liste farebbero bene a porre seriamente attenzione a questo aspetto, non per escludere qualcuno, ma per aiutarlo  a poter presentare in maniera adeguata le proprie idee. 

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