sabato 20 febbraio 2016

NELLA REGIONE LAZIO LE IPAB DEVONO ANCORA RISPETTARE UNA LEGGE DEL 1890

Sono noti i problemi che incontrano i Comuni per garantire una adeguata assistenza ai loro cittadini con particolare riguardo alle persone anziane, ai soggetti disabili, ecc.; nonostante la sentenza della Corte costituzionale n. 396 del 7 aprile 1988 che ha dichiarato l'incostituzionalità della L. 6972/1890 e il D.lgs 207/2001 che stabilisce il Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, a norma dell'articolo 10 della legge 8 novembre 2000, n. 328 akcune regioni non hanno ancora proveduto.
Così sul BUR n.64 dell’11 agosto u.s. troviamo ancora una direttiva sul l’esercizio dell’attività di vigilanza della Regione Lazio sulle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, approvata con DGR n. 429 del 4 agosto 2015.
La Direttiva regionale ribadisce come in attesa dell’approvazione della legge regionale di recepimento del Dlgs 207/2001 sulla trasformazione delle IPAB, continui ad applicarsi la Legge 17 luglio 1890 n. 6972 (cosiddetta Legge Crispi) individua le modalità e i termini per il puntuale e corretto esercizio delle funzioni di vigilanza attribuite alla Regione Lazio in attuazione del DPR 9/72.
In particolare rientrano tra gli atti la cui efficacia e’ differita al trentesimo giorno successivo alla trasmissione alla struttura regionale di vigilanza per le eventuali osservazioni di competenza:
a) bilanci e relative variazioni
b) modifiche alla dotazione organica
c) indizione di concorsi e selezioni pubbliche
d) contratti di collaborazione e consulenze di cui all'articolo 7, comma 6 del D.lgs 165/2001 e articolo 1, comma 9, legge 266/2005;
e) atti relativi a procedure di gara cosiddette “sopra soglia”;
f) atti di disposizione del patrimonio dell’Ente.
Viceversa sono esclusi da detta procedura tutti gli atti di ordinaria amministrazione e meramente esecutivi, compresi gli atti inerenti il personale.
La DGR 429/2015, nel mentre fa obbligo alle IPAB di provvedere agli adeguamenti eventualmente necessari dello Statuto e dei Regolamenti derivanti dall'applicazione delle vigenti normative e della deliberazione stessa, individua infine i termini entro cui procedere all'invio della seguente documentazione:
– entro il 30 giugno di ogni anno una relazione annuale descrittiva della situazione con particolare riguardo alle eventuali criticità finanziarie;
– entro il 31 luglio di ogni anno copia del conto consuntivo relativo all'anno precedente;
– entro il 31 dicembre di ogni anno copia del bilancio di previsione dell’anno successivo;
La DGR conclude ricordando che particolare attenzione sarà infine rivolta dalla Regione al rispetto delle normative in materia di trasparenza, anti corruzione e codice degli appalti, nonché in genere di contenimento della spesa.
In molte regioni d'Italia le IPAB sono state da tempo depubblicizzate e concorrono a realizzare i servizi e gli interventi del sistema integrato sociale.
Sarebbe ora che fosse rispettata anche nel Lazio la normativa statale in materia.
A questo si aggiunge il fatto che molte IPAB sono oramai pur disponendo di un patrimonio rilevante sono spesso in stato di abbandono, non svolgono i fini istituzionali e servono solo a pagare il compenso ai loro amministratori. 
Nel frattempo la proposta di legge per la trasformazione delle IPAB è ancora ferma presso il Consiglio regionale del Lazio.

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