mercoledì 6 aprile 2016

COME CURARE LA CORRUZIONE IN SANITA'

Del bellissimo Convegno a cui ho partecipato ieri e di cui ho dato notizia su questo blog, oggi le prime pagine dei giornali riportano per lo più l'intervento del Presidente dell'ANAC Cantone con tutte le principali casistiche.
Ma il Convegno mirava soprattutto a suggerire e fornire anche strumenti per contrastare questo fenomeno così pervasivo che coinvolge fornitori di beni e servizi (specie da quando sono state introdotte le esternalizzazioni), le assunzioni ( a tutti i livelli), le prestazioni sanitarie (di ogni genere).
Molti dirigenti non hanno una percezione sufficientemente chiara del problema.
E' evidente che i mezzi di lotta debbano essere appropriati: quindi in primo luogo il Piano per la prevenzione della corruzione che non può essere solo un bel pezzo di carta ma deve essere vita quotidiana di ogni azienda sanitaria e di tutto il personale dipendente o no. Ma non devono sfuggire le strutture accreditate.
Così in primo luogo occorre una maggiore qualificazione della dirigenza su questo tema, poi occorrono osservatori che mettano a disposizione di tutti costi medi pro capite, o per unità, procedure formalizzate, comportamenti.
L'acquisizione di beni e servizi deve essere fatta nel pieno rispetto delle procedure del nuoco Codice degli appalti utilizzando CONSIP e le Regioni come enti aggregatori.
Occorrono servizi ispettivi efficienti da parte delle Regioni e non ispezioni affidate di volta in volta a dirigenti presi da vari servizi senza una preparazione specifica.
La rotazione della dirigenza deve essere effettiva e non rimanere solo nelle delibere.
La corruzione percepita deve entrare nella valutazione delle aziende.
Il controllo sociale dei cittadini deve essere esteso.
Gli Organismi Indipendenti di Valutazione devono essere terzi e non essere lo spolverino dei Direttori generali, ma incidere realmente sulla dirigenza e sui titolari delle posizioni organizzative.
Tutti devono mettere, come ho fatto simbolicamente ieri io, il loro mattoncino per costruire un muro forte contro la corruzione, in quanto tutti ne siamo in misura più o meno grande responsabili o corresponsabili anche quando accettiamo di essere visitati senza pretendere la ricevuta.

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