Il Presidente dell'ANCI Fassino ha inviato una lettera il 23 marzo ai sindaci dei piccoli Comuni per informarli della proposta Anci sul riordino del sistema di governo locale, votata all’unanimità dai piccoli Comuni nell’assise nazionale di Cagliari e presentata successivamente al governo che “non prevede in alcun modo la fusione obbligatoria” ma restituisce “il dovuto protagonismo ai sindaci, superando l’obbligatorietà delle dieci funzioni fondamentali” e “tutte quelle criticità che non hanno consentito di realizzare un vero salto di qualità nella cooperazione intercomunale”.
Fassino ha tenuto a sottolineare nella sua nota che “ogni proposta che non tenga conto di questa impostazione non potrà che rallentare ancora una volta il vero obiettivo rappresentato dal rafforzamento del sistema locale”.
La posizione dell'ANCI ha ribadito Fassino è che si debba ripartire dai Comuni per ridisegnare la governance locale, tenendo conto dei mutamenti in atto del contesto provinciale e, non da ultimo, che il 54% del territorio nazionale è amministrato da piccoli Comuini, tutelato e mantenuto grazie al lavoro svolto dalle migliaia di amministratori e di cittadini che dedicano il proprio impegno nel valorizzare le risorse locali, “pesando” nella spesa pubblica complessiva per l’1%”.
Per tutti i piccoli comuni che sceglieranno volontariamente la strada della fusione in ogni caso Fassino ha fatto sapere che sono stati ottenuti sostegni finanziari più stabili e consistenti al fine di rendere il sistema dei Comuni nel suo complesso più forte, efficiente e capace di dare risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, tenendo sempre conto della storia politica istituzionale dell’Italia fondata sull’identità dei nostri Comuni.
Nessun commento:
Posta un commento